WCHIBALLA

WCHIBALLA Project
Un garbato cortometraggio con i Club & Dj’s Torinesi

Torino, 24 giugno 2020 “San Giovanni”

“Una città che funziona lo fa anche ballando” racconta l’Arch. Barbara Zagami (Presidente del Consiglio dei Club per Epat in
Ascom), nell’elaborare il progetto WCHIBALLA, immaginato e patrocinato dalla Città di Torino e pensato con il Comitato
Promotore di Art&Club Commission Torino, una rete finalizzata al networking, al fund-raising e al co-management per
costruire meccanismi di creatività musicale più consapevole e colta.
WCHI BALLA ha la finalità di raccontare la cultura del tessuto sonoro che la nostra città produce nella speranza di poter
ripartire più forti di prima, raccogliendo in un cortometraggio di dieci minuti, una sintesi della creatività dei più noti e amati
dj’s della città incorniciati all’interno dei clubs più significativi di Torino:
AZIMUT < SALA GOLD – SALA SILVER >
BAMBOO
BLACKMOON
B** CLUB
CENTRALINO
CLUB 84
HIROSHIMA MON AMOUR
KOGIN’S
LIFE
MILK
PICK UP
Q35
SUPERMARKET
THE BEACH

Un progetto a cura della Club&Art Commission con la collaborazione di
Iren
Z&Z Service
RHprogettopositivo
NAM
Francesco Rapone
Urbanpeopletorino

— Barbara Zagami, Presidente del Consiglio dei Club per Epat in Ascom.

Molti artisti hanno aderito al progetto per celebrare e rivelare cosa vuol dire sentire e “vedere” la musica. Ne nascono
performance, in particolare dj set, ognuno rappresentativo delle molte sensibilità che animano la nostra città:

Cristina Visentin > Party a 90 // Chama > Showtime – Dejavu // Dave > I love Rock// Deepsmok >
Urbanpeople // Dj From Mars // Etta Matters & Francesco Ferrè // Fabrizio Di Lorenzo > People & Alive // Fede
> People & Alive // Felix > Upside // Gandalf > Genau // Gianluca Argante > TNM // Ifed > Upside // Kaya Sound
> Torino Dance Hall Movement // Karl-T > Iconic // Lorenzo LSP > Savana Potente // Luigi Rocca > 303Lovers //
Marcelo Tag > We Play The Music We Love // Maurizio Benedetta > Jungle // Mickey > Sayonara // Mesta >
Savage // Moreno Pezzolato > Memories House Music // Mr. Pier & Luca Testa & Jaro // Pippo > Bananamia //
Riverside > Urbanpeople // Rude > Movement KFF // SEB Retoh > Iconic // Simone Cerrotta > Di This Is Indie //
Tapeout > Jungle // The Taste > We Play The Music We Love // Tigre > Mostricci of Sound // Tubo > Let’s Dance
the 80’s // TuryMEGAzeta > barbyTURYco // 2Factor > Urbanpeople // Mr.Bruce > Often

Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale.

— Dario Fo


Pubblici esercizi: ad un mese dalla riapertura fatturati ancora dimezzati.

PUBBLICI ESERCIZI: A UN MESE DALLA RIAPERTURA FATTURATI ANCORA DIMEZZATI

IL 40% DELLE AZIENDE DICHIARA CHE NON TUTTI I DIPENDENTI HANNO RICEVUTO LA CASSA INTEGRAZIONE
Ancora un lieve miglioramento della percentuale di chi valuta positivamente l’andamento della fase 2 che in una settimana cresce di 5 punti arrivando a poco più del 22%. Più della metà (circa il 52%) da un giudizio molto negativo. Solo 1 azienda su 3 ha lo stesso numero di dipendenti del periodo pre-Covid

Situazione stazionaria per i pubblici esercizi Italiani dopo circa un mese di lavoro dalla riapertura delle attività. I fatturati sono ancora dimezzati e se le condizioni sono critiche per gli imprenditori non va meglio per i loro dipendenti. Infatti, 2 aziende su 3 hanno dovuto ridurre il personale e circa il 40% di queste dichiara che non tutti i dipendenti in cassa integrazione hanno ricevuto il sussidio. Persistono, dunque, le difficoltà.

Preoccupa il pessimismo degli imprenditori sulla capacità di resilienza delle aziende perché il rischio è che si entri in una pericolosa spirale che alimenta sfiducia.

— Aldo Cursano, Vicepresidente Vicario di Fipe

Secondo la nuova indagine condotta dal Centro Studi di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che continua a monitorare la situazione del comparto tra i più colpiti dalla crisi economica, si registrano lievi miglioramenti solo sul fronte del sentiment delle aziende. In queste prime quattro settimane, nonostante la maggioranza dichiari ancora una situazione fortemente difficile, aumenta di circa 5 punti la percentuale di chi da una valutazione positiva sull’andamento della fase 2, attestandosi al 22,2%. Lieve crescita anche tra chi si dichiara soddisfatto di aver riaperto: il 51,5% degli imprenditori a fronte del 46,1% della terza settimana. Resta invece immutata la percentuale di chi ritiene che non riuscirà a tornare ai livelli di attività precedenti al lockdown (66,4%). Come detto, Il calo medio del fatturato registrato in questo periodo è stato di circa il 50%, con una leggera differenza tra bar e ristoranti, a vantaggio dei primi. Nel dettaglio, i ristoranti registrano un calo del 51,2%, mentre i bar si fermano al 46,8%. A testimonianza delle grandissime difficoltà in cui si trovano le imprese i numeri relativi all’impiego del personale: solo una su tre ha mantenuto lo stesso numero dei dipendenti impiegato nel periodo pre-Covid.


La vita è bella, la vita è ballo È giunta l’ora di tirare in ballo la bella musica!

La vita è bella, la vita è ballo
È giunta l’ora di tirare in ballo la bella musica!

Roma, piazza Montecitorio, 10 giugno
Flash mob dalle 9 alle 13

La tempesta c’è stata. E pare anche parzialmente passata.
La pioggia invece continua a cadere su una categoria: quella che per mestiere, la gente la fa divertire.
E la fa divertire in sicurezza.

Dopo 106 giorni di chiusura (e di silenzio) ininterrotta, gli imprenditori dell’intrattenimento riprendono la parola.
Perché di imprese, come tutte le altre, si tratta.
Si tratta di Pil, di gettito fiscale, di affitti, di lavoratori (100.000), di famiglie, di persone.
Che potrebbero riprendere a lavorare con responsabilità, che hanno bisogno di aiuti economici (ma non arrivano).
Qui, con la corona dei reietti (senza forse più virus), siamo rimasti solo noi!

Mentre la società prende le distanze dalla paura con il metro di una maggiore responsabilità, mentre le strade si popolano e i sorrisi riprendono a sbocciare, seppur coperti da una mascherina, mentre le luci si accendono e dissolvono la nebbia della pandemia rivelando uno scenario di ben più modeste proporzioni ormai conclamato a livello europeo, nelle discoteche e nei locali notturni, nelle sale da ballo rimane il buio.

Nelle discoteche e nei locali notturni, nelle sale da ballo rimane il buio.

Non possiamo accettarlo.

Noi non siamo la “movida”. Parola usata per esprimere il lato deteriore di un “movimento” finalizzato a divertirsi pare, chissà perché, con una velata inclinazione alla scelleratezza.
Noi siamo IMPRENDITORI.

“Imprenditori che hanno stilato protocolli seri, rispettosi delle ordinanze, del vivere civile, della salute pubblica, al fine di riprendere le loro attività -dice Maurizio Pasca, presidente di Silb, l’associazione che raggruppa i locali di intrattenimento- Imprenditori che onorano regole di capienza dagli anni Settanta, che hanno locali strutturati al fine di garantire distanze di un metro, imprenditori che hanno proposto protocolli di sanificazione, tracciamento, sicurezza.
Imprenditori che hanno creato procedure per la sicurezza di pubblico e lavoratori! E che hanno bisogno di aiuti economici perché sono stati i più colpiti.
Chiediamo una data di riapertura in condizioni economicamente sostenibili”.

Se è possibile ballare “sotto la pioggia” a un ristorante, al tavolo di un bar, su una metropolitana, in un mercato pubblico, per le strade di una Bergamo alta invasa di persone, in tutte le piazze e le vie d’Italia che in questi giorni hanno ripreso il vigore dei volti uno a fianco all’altro, non vediamo perché sia vietato “ballare” nel luogo deputato al ballo.
Quello dove la vita, nonostante il discredito gettato dal luogo comune, è sempre stata bella.

Perché alla musica non servono parole.
Alla politica invece si. Per questo adesso la tiriamo in ballo.
Preferiamo usare “balla” come esortazione verbale anziché come sostantivo che si riferisce ad un’emergenza ormai derubricata a pseudo normalità da titoli come “12 regioni senza morti” oppure “epidemia finita il lockdown non serviva”. Sono titoli di giornali.

Senza nulla togliere al senso di responsabilità che da sempre distingue noi di Silb, con i 4 miliardi di fatturato che rappresentiamo, vorremmo fare il rumore che serve per orientare l’udito all’ascolto di un fiume inarrestabile: quello della vita che riprende il suo ritmo, con le dovute precauzioni.
Precauzioni che i nostri locali sono perfettamente in grado di far osservare, molto più dell’anarchia di una spianata fronte mare o di una festa improvvisata in spiaggia o in casa.
A proposito, riaprono gli stabilimenti balneari. I teatri. I cinema. I musei.
Perché non i locali da ballo?

Forse da troppo tempo imperversa una consonante di troppo.
Ballo non è Sballo.
Ballo è vita, gioia, positività, energia, bellezza, socialità, amore.

Vi trattiamo con i guanti (in nitrile) ma vi tiriamo in ballo (a distanza di un metro).
Perché la stasi in natura non esiste. Nessun atomo sta mai fermo.
O si va avanti o si torna indietro.
E noi vogliamo andare avanti.

“La vita non è aspettare che passi la tempesta
Ma imparare a ballare sotto la pioggia”

— Gandhi


Una chiacchierata con Laboratorio Civico sulla Night Economy

Come rilanciare la night economy nella fase post Covid?

Con Laboratorio Civico Alessandro Mautino si è confrontato sulla situazione attuale.